Parte 1 – Vaccini e scuola: cosa devi sapere prima di trasferirti

Uno degli aspetti che molte famiglie italiane sottovalutano prima di trasferirsi in Australia è l’impatto delle normative sui vaccini per i bambini.

A differenza dell’Italia, dove il dibattito sui vaccini è spesso acceso ma la legislazione è chiara (con obblighi per l’iscrizione scolastica), in Australia le regole variano da stato a stato e possono avere conseguenze economiche e pratiche molto più rilevanti di quanto si pensi.

Molti expat italiani si trovano a dover affrontare barriere burocratiche inaspettate quando iscrivono i figli a scuola o tentano di accedere a sussidi statali senza aver completato il programma vaccinale australiano. In alcuni casi, i bambini non vaccinati non possono frequentare la scuola o l’asilo, e le famiglie possono perdere benefici economici.

Ma quali sono esattamente le regole? E cosa succede se un genitore decide di non vaccinare il proprio figlio in Australia?

In questa prima parte analizzeremo le normative sui vaccini per i bambini in Australia, lo schema “No Jab, No Play” e “No Jab, No Pay” e quali sono le implicazioni per gli expat italiani.


1. Vaccini obbligatori in Australia: come funziona davvero?

L’Australia ha un National Immunisation Program (NIP) che fornisce vaccini gratuiti per tutti i bambini come parte del sistema sanitario pubblico.

Tuttavia, l’obbligo vaccinale non è uniforme in tutto il paese. Le regole variano tra gli stati e territori, con alcune giurisdizioni che applicano normative più rigide di altre.

Il punto chiave da capire è che anche se non c’è un obbligo legale assoluto per tutti i vaccini, ci sono forti restrizioni per chi sceglie di non vaccinare i propri figli.

Le principali regole che impattano le famiglie italiane in Australia sono:

  • No Jab, No Play (Niente vaccino, niente gioco): in alcuni stati e territori, i bambini non vaccinati non possono frequentare asili nido e childcare centre.
  • No Jab, No Pay (Niente vaccino, niente soldi): se un bambino non è vaccinato secondo il programma australiano, la famiglia può perdere l’accesso a determinati sussidi statali.

Questo significa che, se il bambino non ha completato il ciclo vaccinale richiesto dall’Australia, potrebbe essere escluso da servizi educativi e benefici economici.


2. No Jab, No Play: se il bambino non è vaccinato, può andare all’asilo?

Il programma No Jab, No Play è una normativa in vigore in diversi stati australiani che impone che tutti i bambini siano vaccinati per poter frequentare asili nido e childcare.

Questa regola è applicata in:

  • Victoria
  • New South Wales
  • Queensland
  • Western Australia

Se un bambino non è vaccinato, gli asili possono rifiutare l’iscrizione.

Importante: non esistono più esenzioni per motivi personali o filosofici. L’unica esenzione accettata è quella medica, che deve essere certificata da un medico australiano.

Negli stati dove questa legge non è in vigore (come South Australia, ACT e Tasmania), le scuole materne possono ancora accettare bambini non vaccinati, ma spesso applicano restrizioni in caso di focolai di malattie infettive.


3. No Jab, No Pay: cosa succede se non si vaccinano i figli?

Oltre alle restrizioni scolastiche, il governo australiano ha introdotto la regola No Jab, No Pay, che ha un impatto diretto sul portafoglio delle famiglie.

Questa normativa stabilisce che le famiglie che non vaccinano i propri figli secondo il programma NIP perdono l’accesso a determinati benefit economici.

Se il bambino non è vaccinato, i genitori non possono ricevere:

  • Child Care Subsidy (CCS) – il contributo per abbassare il costo del childcare.
  • Family Tax Benefit Part A Supplement – un bonus economico annuale per le famiglie con figli.

Questo significa che non vaccinare i propri figli può portare a una perdita finanziaria significativa, oltre a limitare l’accesso a servizi educativi.


4. Cosa fare se i vaccini fatti in Italia non corrispondono al calendario australiano?

Uno dei problemi più comuni per le famiglie italiane che si trasferiscono in Australia è scoprire che il programma vaccinale italiano non sempre coincide con quello australiano.

Questo può creare problemi quando si iscrive un bambino a scuola o al childcare, perché le istituzioni richiedono la prova che il bambino abbia ricevuto tutte le vaccinazioni richieste dal NIP.

Cosa fare per evitare problemi?

  • Prima del trasferimento, verificare quali vaccini mancano rispetto al calendario australiano.
  • Farsi rilasciare una documentazione completa dal pediatra in Italia.
  • Registrare le vaccinazioni nel sistema australiano (Australian Immunisation Register – AIR) non appena si arriva.

Se il bambino non ha ricevuto tutti i vaccini richiesti, potrebbe essere necessario fare richiami o integrare alcune vaccinazioni in Australia.


5. Cosa succede se si rifiutano i vaccini?

In Italia, non vaccinare un bambino può comportare multe e limitazioni scolastiche, ma l’impatto pratico sulla vita quotidiana è spesso limitato.

In Australia, invece, le conseguenze sono molto più concrete e immediate:

  • Niente asilo o childcare nei principali stati.
  • Perdita di sussidi e incentivi economici.
  • Restrizioni scolastiche in caso di focolai di malattie infettive.

Per le famiglie che si oppongono ai vaccini per motivi personali, le opzioni sono molto limitateLe scuole pubbliche non fanno eccezioni e le private spesso seguono politiche simili.


Conclusione della prima parte: le regole sono più rigide di quanto si pensi

In Australia, non vaccinare un bambino non è solo una scelta personale, ma ha conseguenze pratiche su scuola, childcare e finanze familiari.

Le normative No Jab, No Play e No Jab, No Pay rendono molto difficile la vita ai genitori che scelgono di non vaccinare i propri figli, con restrizioni che possono influenzare l’accesso all’istruzione e ai benefici statali.

Nella seconda parte vedremo come gestire la registrazione dei vaccini italiani nel sistema australiano, cosa fare se il calendario vaccinale è incompleto e quali sono le soluzioni per evitare problemi burocratici all’arrivo.


Parte 2 – Come gestire le vaccinazioni dei tuoi figli in Australia: guida pratica per le famiglie italiane

Nella prima parte abbiamo analizzato le normative australiane riguardanti le vaccinazioni pediatriche, focalizzandoci sui programmi “No Jab, No Play” e “No Jab, No Pay”. Abbiamo evidenziato come queste politiche possano influenzare l’accesso ai servizi educativi e ai benefici economici per le famiglie che scelgono di non vaccinare i propri figli. In questa seconda parte, forniremo una guida pratica per le famiglie italiane che si trasferiscono in Australia, affrontando temi come la registrazione delle vaccinazioni effettuate in Italia, l’adeguamento al calendario vaccinale australiano e le risorse disponibili per facilitare questo processo.


1. Registrazione delle vaccinazioni italiane nel sistema australiano

Uno dei primi passi per le famiglie italiane che si trasferiscono in Australia è assicurarsi che le vaccinazioni già somministrate ai propri figli in Italia siano riconosciute dalle autorità sanitarie australiane. Questo è fondamentale per evitare problemi nell’iscrizione a scuole o asili e per garantire l’accesso ai benefici economici legati alle vaccinazioni.

Passaggi da seguire:

  • Ottenere la documentazione vaccinale completa: Prima di lasciare l’Italia, richiedi al pediatra o all’ASL di riferimento un certificato dettagliato che elenchi tutte le vaccinazioni somministrate a tuo figlio, con le relative date.
  • Traduzione certificata: Anche se l’inglese è la lingua principale in Australia, le autorità sanitarie potrebbero richiedere una traduzione ufficiale della documentazione vaccinale. È consigliabile affidarsi a un traduttore certificato per questo compito.
  • Registrazione presso l’Australian Immunisation Register (AIR): Una volta in Australia, porta la documentazione (e la sua traduzione, se necessaria) a un medico locale (General Practitioner – GP). Il medico valuterà le vaccinazioni già effettuate e le registrerà nell’AIR, il registro nazionale delle vaccinazioni australiano.

Nota: È importante completare questo processo il prima possibile dopo l’arrivo in Australia per evitare ritardi nell’accesso ai servizi educativi e ai benefici economici.


2. Adeguamento al calendario vaccinale australiano

Il calendario vaccinale australiano potrebbe differire da quello italiano in termini di vaccini raccomandati e tempistiche di somministrazione. Pertanto, anche se tuo figlio è in regola con le vaccinazioni in Italia, potrebbe essere necessario effettuare ulteriori vaccinazioni o richiami per conformarsi alle normative australiane.

Cosa fare:

  • Consultazione con un GP: Dopo aver registrato le vaccinazioni esistenti, discuti con il medico la necessità di eventuali vaccinazioni aggiuntive. Il GP potrà creare un “catch-up schedule” personalizzato per tuo figlio, assicurando che riceva tutte le immunizzazioni richieste secondo il National Immunisation Program (NIP)australiano.
  • Tempistiche: È consigliabile iniziare questo processo il prima possibile, poiché alcune scuole e servizi per l’infanzia richiedono che i bambini siano completamente vaccinati al momento dell’iscrizione.

Risorse utili:

  • National Centre for Immunisation Research and Surveillance (NCIRS): Offre informazioni dettagliate sul programma di immunizzazione australiano e sulle linee guida per i nuovi arrivati. Sito web

3. Implicazioni pratiche della mancata vaccinazione

Come discusso nella prima parte, scegliere di non vaccinare i propri figli in Australia può avere conseguenze significative, sia in termini di accesso ai servizi educativi che di benefici economici.

Possibili conseguenze:

  • Esclusione dai servizi educativi: In alcuni stati, come il Victoria e il New South Wales, i bambini non vaccinati potrebbero non essere ammessi in asili nido e servizi per l’infanzia, in conformità con la politica “No Jab, No Play”Fonte
  • Perdita di benefici economici: A livello federale, la politica “No Jab, No Pay” prevede che le famiglie con bambini non vaccinati non abbiano diritto a determinati sussidi, come il Child Care Subsidy e il Family Tax Benefit Part AFonte

Nota: Le esenzioni per motivi religiosi o filosofici non sono generalmente accettate; solo le esenzioni mediche certificate sono riconosciute.


4. Supporto e risorse per le famiglie italiane in Australia

Affrontare le differenze nei sistemi sanitari e nelle normative tra Italia e Australia può essere impegnativo. Fortunatamente, esistono risorse e servizi per assistere le famiglie durante questo processo.

Servizi utili:

  • Servizi di traduzione: Se hai bisogno di tradurre documenti medici, il Translating and Interpreting Service (TIS National) offre servizi di traduzione in diverse lingue, incluso l’italiano. Sito web
  • Centri di salute per migranti: Molte città australiane dispongono di centri specializzati nel fornire assistenza sanitaria ai nuovi arrivati, aiutando con la registrazione delle vaccinazioni e offrendo supporto linguistico.
  • Comunità italiane locali: Entrare in contatto con comunità italiane già stabilite in Australia può offrire supporto pratico e consigli basati sull’esperienza diretta.

Conclusione: pianificazione e proattività per una transizione senza intoppi

Trasferirsi in un nuovo paese comporta numerose sfide, ma con una pianificazione adeguata e utilizzando le risorse disponibili, le famiglie italiane possono garantire una transizione agevole per sé e per i propri figli. Assicurarsi che le vaccinazioni siano in regola non solo facilita l’accesso ai servizi educativi e ai benefici economici, ma contribuisce anche alla salute e al benessere della comunità nel suo complesso.

Se stai pianificando il trasferimento o hai già bisogno di assistenza per la registrazione delle vaccinazioni italiane nel sistema sanitario australiano, la pre-iscrizione scolastica o qualsiasi altra questione legata alla salute e all’educazione dei tuoi figli, scrivici a family@australiafacile.it.

Per informazioni fiscali legate ai sussidi per famiglie, puoi contattare tax@australiafacile.it, mentre per qualsiasi dubbio sui visti per tutta la famiglia il riferimento è visa@australiafacile.it.

Il primo contatto è senza impegno: capiremo insieme se e come possiamo esserti utili.



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